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Il CIOCCOLATO PURO E LA CORTE EUROPEA


In Italia la dicitura "cioccolato puro" indicava l'assenza totale di grassi vegetali diversi dal burro di cacao - Per l'Europa invece esiste solo il cioccolato che può contenere anche il 5% di grassi vegetali e per questo l'Italia è stata condannata per l'utlizzo di quell'aggettivo - Viene meno un elemento di garanzia per il consumatore che ora dovrà porre più attenzione agli ingredienti indicati in etichetta - Dichiarazione di Fabio Gardini, titolare dell'omonima cioccolateria artigianale


"Innanzitutto bisogna sgombrare il campo da equivoci prodotti da informazioni non corrette: la dicitura "cioccolato puro" è stata introdotta dall'Italia per definire un cioccolato che contenesse solo ed esclusivamente burro di cacao, per differenziarlo da cioccolati prodotti sostituendo al burro di cacao, nella misura massima del 5%, grassi vegetali diversi. Si trattava in buona sostanza di un elemento di garanzia per il consumatore finale, in grado di riconoscere molto facilmente un cioccolato prodotto con solo burro di cacao, quindi di qualità superiore.
Con questa sentenza la Corte di Giustizia europea vieta all'Italia l'utilizzo di questo "marchio" poichè sostiene che il cioccolato, che contenga o meno grassi vegetali diversi dal burro di cacao nella misura massima del 5%, è tutto uguale. Un Paese dunque non può definire il proprio cioccolato di qualità superiore attraverso l'utilizzo dell'aggettivo "puro".

In concreto per il consumatore di cioccolato italiano non cambia molto: i cioccolatieri artigiani italiani si sono impegnati ad utilizzare solo burro di cacao nelle loro lavorazioni e il livello qualitativo, soprattutto nella fascia alta, delle cioccolaterie artigianali del nostro Paese ha raggiunto livelli di vera eccellenza.

Un consiglio che posso dare al consumatore, come faccio sempre nelle mie serate di degustazione, è di leggere sempre con attenzione gli ingredienti che costituiscono il prodotto, ma questo vale per tutti gli alimenti, non solo per il cioccolato.

A conclusione una riflessione che si può fare è che se l'Italia, una decina di anni fa, quando passò la normativa europea che consentiva di produrre cioccolato anche con grassi diversi dal burro di cacao, anzichè votare a favore avesse difeso con più energia la qualità del cioccolato, avrebbe sicuramente difeso gli interessi sia dei consumatori che dei tanti cioccolatieri artigiani italiani che ostinatamente fanno di quella qualità la loro forza e il loro vanto.

Fabio Gardini
Cioccolateria L'Artigiano-Gardini
www.lartigianoforli.it

Forlì, 27 novembre 2010

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Ufficio Stampa:
Marzio Matteucci
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